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IL BUSINESS TRAVEL IN ITALIA NEL 2020 A 7,6 MILIARDI (DA 20)
Aggiornamento: 27 mag 2021
Il business travel in Italia nel 2020 ha visto crollare la spesa a 7,6 miliardi di euro. In balìa della «tempesta perfetta tra mercato debole e contingenza – spiega il direttore dell’Osservatorio business travel, Andrea Guizzardi -, il settore dei viaggi d’affari ci consegna un 2021 fitto di domande: quanto dureranno le limitazioni ai viaggi (secondo il quadro normativo) e la percezione di insicurezza dell’incontrarsi ? Soprattutto: i cambiamenti sono strutturali o congiunturali ?.

Tra viaggi domestici e internazionali
Il mercato nazionale (3,2 miliardi di euro) realizza la performance “migliore” (-56%), quello internazionale (4,4 miliardi) si riduce di due terzi (-67%), complice la forte riduzione dei prezzi del trasporto e il deprezzamento del dollaro contro l’euro (-2%).
I dati per segmento: i trasporti mantengono il 51% del mercato e per la prima volta quello su gomma supera la biglietteria. I biglietti aerei perdono 7,7 mld a fronte di un calo dell’80%. Gli hotel a -61%, la ristorazione -53%.
Quando si intravede una prima ripresa?
Nel secondo semestre del 2021 con una netta polarizzazione delle percezioni. Il sondaggio, infatti, rivela che il 59% vede un anno in cui le trasferte aziendali aumenteranno, mentre un 35% stima che diminuiranno, infine solo il 6% prevede la spesa sui livelli del 2020.
«Sono le grandi aziende che vedono più nero – argomenta Guizzardi -: se dovessi tradurre in un numero le aspettative dei travel manager sull’evoluzione della spesa travel per il 2021 direi un aumento del +12% con una forchetta molto ampia. Non ho mai visto un mercato di questo tipo dove la prudenza spesso sfocia nel pessimismo. Del resto, per recuperare la perdita del 63% in tre anni, servirebbe una crescita media del 30% ogni anno».
Il lavoro dei travel manager nel 2020
Dall’indagine presentata stamane in diretta streaming su Osservatori.net è interessante notare che sono aumentati i servizi a valore aggiunto, tra quelli erogati nel mezzo dell’incertezza di quadri normativi in continua evoluzione e tra i lockdown nei Paesi. Guizzardi: «I travel manager si sono occupati di sicurezza e qualità del viaggio. Hanno condotto un ruolo da dirigenti, pensando all’output del travel management».
Questa evidenza porta il professore a introdurre un tema a lui caro: quello della evoluzione del ruolo.
Sottolinea: «Se la spesa crolla del 63%, la crisi è l’occasione per parlare di performance dei viaggi d’affari e di primato di efficienza anche negli uffici viaggi aziendali. Andiamo oltre i costi, c’è dell’altro che riguarda il travel management. Le skill richieste e le professionalità dovranno aumentare. E’ un’occasione da sfruttare».
Poco si è viaggiato, per lavoro o per turismo, ma il 2020 ci ha lasciato segnali di cambiamento che dureranno.